Le Intolleranze Alimentari

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L’intolleranza alimentare è un tipo di reazione che si verifica nell’organismo in seguito ad un lento accumulo di sostanze mal digerite o mal tollerate, che danno reazioni di tipo infiammatorio dipendenti dal progressivo accumulo delle sostanze coinvolte. 

I disturbi non sono in relazione diretta con l’assunzione dell’alimento, ma si possono verificare a distanza di tempo e i sintomi e le malattie possono interessare qualunque organo o apparato. seguito ad un lento accumulo di sostanze mal digerite o mal tollerate, che danno reazioni di tipo infiammatorio dipendenti dal progressivo accumulo delle sostanze coinvolte.

Sono state identificate 5 categorie di disturbi riferibili alle intolleranze alimentari:

  • disturbi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea, dolori addominali, stipsi, sindrome del colon irritabile, malassorbimento)
  • disturbi dermatologici (acne, eczema, prurito, psoriasi, orticaria, acne rosacea)
  • disturbi respiratori (rinite, asma bronchiale, sinusite, dispnea)
  • disturbi neurologici e psicologici (cefalea, emicrania, vertigini, stati d’ansia, iperattività)
  • disturbi oculistici (congiuntiviti)

A causa di questo periodo di latenza, spesso risulta difficile accettare e comprendere come si possa “improvvisamente” diventare Intolleranti ad un cibo comunemente introdotto quotidianamente o meglio pluriquotidianamente (frumento, olio di oliva, latticini, ecc.).

Queste reazioni inoltre non sono sempre immediate, ma si presentano da 1 a 36 ore dopo l’assunzione del cibo in questione.

Differenza fra intolleranze e allergie alimentari

La reazione negativa al cibo è spesso erroneamente definita allergia alimentare.
L’allergia alimentare è una forma specifica di intolleranza ad alimenti o a componenti alimentari che attiva il sistema immunitario.

Un allergene (proteina presente nell’alimento a rischio che nella maggioranza delle persone è del tutto innocua) innesca una catena di reazioni del sistema immunitario tra cui la produzione di anticorpi.

Gli anticorpi determinano il rilascio di sostanze chimiche organiche, come l’istamina, che provocano vari sintomi: prurito, naso che cola, tosse o affanno.

Le allergie agli alimenti o ai componenti alimentari sono spesso ereditarie e vengono in genere diagnosticate nei primi anni di vita.

L’intolleranza alimentare coinvolge il metabolismo ma non il sistema immunitario. Un tipico esempio è l’intolleranza al lattosio: le persone che ne sono affette hanno una carenza di lattasi, l’enzima digestivo che scompone lo zucchero del latte.

L’intolleranza può provocare sintomi simili all’allergia (tra cui nausea, diarrea e crampi allo stomaco), ma la reazione non coinvolge nello stesso modo il sistema immunitario.

L’intolleranza alimentare si manifesta quando il corpo non riesce a digerire correttamente un alimento o un componente alimentare.

Mentre i soggetti veramente allergici devono in genere eliminare del tutto il cibo incriminato, le persone che hanno un’intolleranza possono spesso sopportare piccole quantità dell’alimento o del componente in questione senza sviluppare sintomi.

Fanno eccezione gli individui sensibili al glutine e al solfito.

Come si diagnosticano le allergie alimentari?

Una corretta diagnosi delle allergie alimentari può essere effettuata mediante test scientifici.

Se una persona ritiene di soffrire di reazioni allergiche a determinate sostanze alimentari, la prima cosa da fare è consultare il proprio medico per verificare che i sintomi non siano causati da un’altra malattia ed essere eventualmente indirizzato ad un dietologo o un allergologo.

Il primo passo di una diagnosi affidabile è un’anamnesi dettagliata del paziente e della sua famiglia. Si deve dedicare particolare attenzione alla tipologia e alla frequenza dei sintomi, nonché al momento preciso in cui si verificano in relazione al consumo di determinati alimenti. Il paziente deve anche sottoporsi ad un esame fisico completo.

Successivamente, si utilizzano i seguenti metodi di accertamento.

  • Test cutanei
  • Diete ad esclusione
  • Test RAST (radioallergoassorbimento)
  • Test in doppio cieco con controllo di placebo (DBPCF)

Test per riconoscere le Intolleranze

Per rilevare la presenza di un’Intolleranza Alimentare, sono a disposizione diversi tipi di test, nessuno attualmente riconosciuto dalla Medicina Ufficiale.

  • Test sul sangue
  • Test Kinesiologico
  • TEAV (Elettro Agopuntura di Voll) e VEGA TEST
  • Test sul CapelloIl vantaggio di questo test è che consente di testare un elevato numero di sostanze in quanto è molto veloce, e non dipende dalle capacità dell’operatore, non è invasivo come un prelievo di sangue e non necessita della presenza del soggetto durante l’esecuzione, pertanto può essere eseguito a distanza con un impegno da parte del soggetto che si riduce al prelievo di una ciocca di capelli.

 

Trattamento delle allergie e delle intolleranze alimentari

Come ci si comporta in caso di Allergie Alimentari?Che cosa si può fare per prevenire le allergie e le intolleranze alimentari?

Una volta identificati gli alimenti o i componenti alimentari nocivi, l’unico modo per prevenire la reazione allergica nei soggetti sensibili è eliminare tali alimenti o componenti dalla dieta o dall’ambiente.

E in caso di Intolleranze Alimentari?In caso di intolleranza alimentare, il solo fatto di ridurre le porzioni può essere sufficiente ad evitare i sintomi. Tuttavia spesso questo non è sufficiente, pertanto si provvede all’esclusione dell’alimento intollerato e delle sue forme nascoste (es. siero di latte nel prosciutto cotto) per un certo periodo di tempo (2-3 mesi) avendo comunque cura di seguire un’alimentazione bilanciata.
In questo modo si consente all’organismo di “disintossicarsi” dai cibi intollerati concedendogli un periodo di “riposo” oltre il quale è possibile poi reintrodurre gradualmente gli alimenti senza che si manifestino disturbi.

In entrambi i casi è sempre molto importante leggere attentamente le etichette dei prodotti per valutare l’eventuale presenza di sostanze a cui si è allergici o intolleranti.

tratto dal sito http://www.dietaenutrizione.it/allergie_intolleranze/

Il mio consiglio da Biologa Nutrizionista è quello di fermarsi un attimo a ragionare se sia il caso o meno di farsi sopraffare dall’allergia oppure se è possibile combatterla. In tutti i casi di allergie e intolleranze alimentari il film lipidico del lume intestinale è di fondamentale importanza,è proprio dalla salute dell’intestino che dipende la salute dell’intero organismo.Quando questa viene meno ne risente il sistema immunitario. Prima di fare il test e soprattutto prima di abbattersi e abbandonarsi al destino di non poter mangiare tutto consiglio un giorno di digiuno, anche semidigiuno, in cui bere tantissimo (non bevande zuccherate), riposarsi, se si ha fame bere centrifugati di frutta e verdura oppure fare un solo pasto costituito da verdure crude o al massimo bollite. In questo modo l’intestino avrà un giorno di riposo in cui poter eliminare correttamente ciò che ancora ristagna all’interno, e successivamente provare a rimettersi in sesto. Lo stesso giorno si può cominciare un periodo di assunzione probiotici, che si possono trovare tranquillamente in tutte le farmacie, in modo tale da riequilibrare la flora intestinale. Questo consiglio è adatto anche a chi non ha particolari problemi intestinali o gonfiore.

Qualora l’allergia e l’intolleranza dovessero persistere allo stesso livello di prima, allora è arrivato il momento di ascoltare il proprio corpo e eliminare l’alimento dalla dieta quotidiana: se l’organismo lo rifiuta avrà le sue buone ragioni!

Dott.ssa Biscardi Serena

 


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