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Non ti chiedo neanche “Alzi la mano….” tanto so già la risposta.

Ognuno di noi almeno una volta nella vita ha incontrato un capo rompiscatole, odioso, supponente, saccente, rabbioso. E’ il capo che ti tratta male, quello che non sa come ti chiami, che ti chiama a qualsiasi ora, quello che per lui se sempre tu a sbagliare, quello che è sempre colpa tua e chi più ne ha più ne metta.

Gli psicologi hanno dato un nome a questo fenomeno: CORPORATE PSYCOPATHY in italiano “psicopatia industriale”. Pare quindi che di capi difficili da gestire sia pieno il mondo. Ma tu difronte a un capo, un manager, un caporeparto che ti tratta male cosa puoi fare? 

Intanto dobbiamo dire che non puoi cambiare il capo, purtroppo non puoi modellare le persone a tuo piacimento o sperare che un domani si comportino bene.  Ma puoi mettere in campo dei comportamenti per  gestire meglio le relazioni e non rimanerne vittima. 

Spesso non puoi neppure cambiare lavoro, per una serie di motivi, e anche se la tua intenzione sana è quella di prendere il largo, non puoi farlo oggi, ma almeno per un periodo dovrai convivere con questa situazione.

  1. Mantieni la calma

La cosa peggiore che puoi fare è lasciarti tirare dentro la rabbia del tuo capo. Iniziare a rispondere male, urlare o giustificarti, non farà altro che peggiorare la situazione. Lui si sentirà in diritto di continuare a farlo. Piuttosto immagina che davanti a te ci sia un bambino capriccioso, che a volte può restare vittima delle sue emozioni. Respira, cerca di rilassarti e prendi le dovute distanze. E’ una persona debole chi ha bisogno di urlare per farsi ascoltare, ripetilo sempre a te stesso.  Immagina, per esempio, di essere dentro una bolla di tranquillità che non ammette l’agitazione e le insicurezze dell’esterno. Difronte alle preoccupazioni del capo, mostrati calmo e in grado di padroneggiare e gestire la situazione. Prendi calma anche per rispondere (ricorda il famoso “Contare fino a 10 prima di parlare”) e soprattutto per prendere le decisioni

2. Con chi è arrabbiato?

Spesso un capo rabbioso non ce l’ha veramente con te, ma quando è sotto pressione tende a insultare tutti coloro che gli capitano a tiro. Non prendere troppo sul serio e soprattutto non rimuginare dopo ogni frase per te fuori posto, battuta o sfuriata. Piuttosto chiediti se qualcosa nella sua giornata è andata storta e per quali motivi oggi è così nervoso. Di solito è qualcosa che non ha nulla a che vedere con te. Magari ha bucato una ruota, oppure sua moglie ieri sera non era disponibile…divertiti a trovare un milione di cause che possono aver provocato quel suo nervosismo.

3. Sii chiaro coi confini

Stabilisci i limiti oltre i quali non sei disposto a sopportare e impegnati per farli rispettare anche al tuo capo. Ad esempio, puoi decidere di poter tollerare qualche ramanzina quando hai sbagliato, ma non puoi accettare di venire insultato, deriso o minacciato. Spiega con fermezza che se si dovesse verificare ancora, dovrai allontanarti dal posto di lavoro per almeno mezz’ora. E se si dovesse verificare ancora saprai trovare il modo per difenderti e tutelare i tuoi diritti.

4. Rielabora e relativizza

Quando ti scopri a fantasticare scenari apocalittici ed essere sopraffatto dalle preoccupazioni, fermati. E chiediti: questo è già successo o lo sto solo immaginando? Se, come spesso accade, stiamo solo creando i problemi nella nostra mente, ritorna alla realtà e concentrati su quello che realmente è successo.  E poi, se vuoi usare la fantasia, perché non usarla in maniera positiva? Prova a modificare uno scenario negativo con uno positivo e a coltivare speranza e nuove competenze per gestire la situazione. Evita di lamentarti.  So che è lo sport nazionale e per molti lo sfogo è una necessità ma spesso continuare a parlare del capo terribile anche con gli amici, in famiglia, con i colleghi ecc.. non fa altro che portare a pensare ossessivamente a quella situazione. Prenditi del tempo per pensarci durante la giornata, per il resto del tempo concentrati su altro.

A volte sembra una impresa impossibile, vero? Ma ce la possiamo fare!

E tu come sei messo col tuo capo? Raccontami qui nei commenti quel è stata la vita peggiore e quale invece è stata la volta migliore nel rapporto col tuo superiore.

Un abbraccio e buona Vita

Roberto Ausilio, Psicologo Orvieto Psicoterapeuta

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