Nell’antica Grecia un uomo molto agitato si rivolse a Socrate dicendogli: “Devo subito dirti una cosa su quel tuo amico, è molto importante!” Ma Socrate con molta calma rispose: “Aspetta un attimo, non dirmi subito di cosa si tratta. Piuttosto hai già passato questa informazione nei tre setacci?”. “Tre setacci? Ma di cosa stai parlando?”, l’uomo rimase molto sorpreso. A quel punto il filosofo rispose: “Prima di riferirmi questa cosa, vorrei che tu la filtrassi attraverso questi tre setacci”.
1 Setaccio della verità Assicurati che ciò che stai per dire sia vero e verificato
2 Setaccio della bontà Comunica solo qualcosa di buono e positivo e lascia perdere tutto ciò che invece può essere negativo
3 Setaccio dell’utilità Pensa se quello che stai per dire è effettivamente utile al tuo interlocutore
Dopo questa spiegazione, l’uomo agitato si calmò e iniziò a riflettere. In effetti ciò che avrebbe voluto comunicare a Socrate non era vero al 100% ma ne aveva solo sentito parlare, inoltre si rese conto che il contenuto del messaggio non era tanto buono e nemmeno così utile.
Dopo l’ammissione dell’uomo, Socrate concluse: se quello che stai per dire non è né vero, né buono, né utile non voglio che tu me lo racconti e ti consiglio anche di dimenticarti di questa cosa.
Pensa se ognuno di noi prima di parlare utilizzasse questo test. Troppo spesso comunichiamo senza filtrare il contenuto del messaggio correndo il rischio di creare incomprensioni e una comunicazione distorta. Se ci sforzassimo di “setacciare” le informazioni che comunichiamo, migliorerebbero le nostre relazioni con gli altri e forse vivremmo in un mondo migliore.
Iniziamo adesso. Hai qualcosa di vero, buono e utile da comunicare? Scrivilo nei commenti e facciamo girare messaggi positivi e soprattutto “setacciati” come Socrate insegna.
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Ciao e Buona Vita!
dr. Roberto Ausilio
Psicoterapeuta
www.robertoausilio.it