FASCINO CHE VAI PER LA VIA
Malocchio, invidia e fascinazione. La metafora terapeutica nella cultura popolare.
Roberto Ausilio
Indice dell’opera
Introduzione 11
Cap. 1 La Fascinazione: tempi, luoghi e modalità
1.1 Il Fascino: storia di un’ideologia 19
1.2 Malocchio, fascino, invidia e jettatura 36
1.3 Fascino e scienza: interpretazioni socio-antropologiche e psicologiche 46
1.4 Fascino e religione: sincretismo magico-religioso e riscatto del femminile 59
Cap. 2 Fascino che vai per la via. La ricerca in Basilicata
2.1 Il contesto lucano 67
2.2 Fascinazione in Basilicata 73
2.3 Obiettivi e metodologia della ricerca 78
2.4 Le formule della fascinazione 83
2.5 Le foto 107
2.6 Le interviste 110
2.7 Elementi metaforici del rituale 151
Cap. 3 La Metafora: dalle prime teorie agli sviluppi recenti
3.1 La metafora, dalla retorica classica alle teorie contemporanee 159
3.2 La metafora come struttura del pensiero 167
3.3 La semantica generativa e il linguaggio metaforico 174
3.4 Aspetti neuropsicologici della metafora 179
3.5 Metafora, cultura e gesto 1801
3.6 Metafora e Psicoterapia 189
Cap. 4 Corpo, Fascino e Metafora
4.1 L’approccio corporeo in psicologia 199
4.2 Invidia, sguardo e mal di testa 210
4.3 La paura, un quadro psico-corporeo 219
4.4 La metafora psico-corporea 228
Bibliografia 240
Dalla quarta di copertina:
Il Fascino si aggira ancora oggi per le strade della Basilicata e nei vicoli della nostra mente.
Secondo questa antichissima credenza lo sguardo invidioso è in grado di esercitare un influsso sugli stati di salute e malattia dell’individuo. Di questa “ideologia del fascino” restano tracce nei rituali popolari di guarigione e nelle metafore che costruiscono il nostro mondo magico.
Gli enormi cambiamenti economici e sociali degli ultimi decenni non sono riusciti a cancellare la fascinazione e le sue numerosi varianti, relitti e testimoni nascosti di un “pensiero magico” che sembra lontano ma che in verità è tuttora presente nel modo di funzionare della mente contemporanea.
Il malocchio, l’invidia e la jettatura, con le infinite varianti e i rituali di protezione connessi, sono fenomeni complessi che si situano tra religione, magia e medicina. Dietro le pratiche popolari di cura del mal di testa e dei sintomi della paura, si nasconde infatti un mondo fatto di metafore e attribuzione di senso, la cui comprensione è in grado di far luce sulla nostra esistenza di oggi.
Da dove nasce l’antica ideologia del fascino? Quali sono le metafore che ancora oggi sostengono la fascinazione e come esse strutturano il nostro modo di pensare e di intendere la realtà? Cosa possiamo apprendere dalle tradizionali pratiche terapeutiche e come possiamo integrare oggi questa conoscenza nel lavoro psicoterapeutico e di promozione della salute? Queste alcune delle domande che hanno motivato il presente lavoro. Dallo studio della fascinazione e alla luce delle recenti acquisizioni sul pensiero metaforico, il testo si immerge nei nessi tra pratica terapeutica e cultura popolare nel contesto lucano, per comprendere dall’interno l’ideologia del fascino e gettare un ponte tra due mondi terapeutici: quello arcaico della fascinazione e quello moderno della psicologia.
Il libro si compone di 250 pagine