images 22Sembra che oggi l’alimentazione degli adolescenti sia molto più disordinata e non equilibrata rispetto a diversi anni fà.

Sicuramente il benessere economico ha esposto tutti noi a grande rischio di un’alimentazione poco controllata; ma a farne le spese spesso sono proprio gli adolescenti che se non supportati da una famiglia che abbia già a sua volta un rapporto sano col cibo rischia di cadere nella trappola dei disturbi alimentari come l’anoressia, la bulimia e l’obesità.

disturbi alimentari quindi sono in aumento e sono spesso causati da un’insufficiente cultura alimentare; nel cibo gli adolescenti possono trovare un rifugio dallo stress psicologico , dalle loro paure, dal bisogno insoddisfatto di indipendenza e autonomia rischiando così di diventare una valvola di sfogo che sfocia in obesità o comunque in un sovrappeso.

Al contrario il bisogno di identificazione, la necessità di seguire i canoni di bellezza che la società ci propone mette l’adolescente in condizione di privarsi del cibo (anoressia) o di vivere un rappporto fortemente conflittuale con esso (bulimia nervosa).

Ad ogni modo sarebbe necessario che ogni adolescente potesse seguire alcune piccole regole, quali:

  1. il mangiare deve essere un piacere, quindi il cibo va diversificato e condiviso con gli altri
  2. è necessario bere grandi quantità di acqua
  3. non saltare mai la colazione
  4. prediligere i cibi grassi e zuccherini solo negli spuntini lontani dai pasti principali
  5. mangiare sempre frutta e verdura
  6. non dimenticare mai cibi ricchi di carboidrati (pasta e cerali ad esempio)

Anche il cibo provoca dipendenza

Da tempo gli obesi sostengono che è molto difficile astenersi da certi cibi, ma solo ora e stato dimostrato che la dipendenza da cibo è simile alla dipendenza da droga.

I ricercatori hanno dimostrato che dietro il mangiare compulsivo, che ci conduce all’obesità, c’è lo stesso meccanismo molecolare che troviamo alla base delle tossicodipendenze. Come non puoi scegliere di rinunciare alla cocaina o all’eroina solo perché lo desideri, nemmeno al mangiare è facile rinunciare. Lo studio che ha dimostrato questo fatto è stato condotto su un certo numero di topi e ha mostrato che l’apparizione dell’obesità coincide con il deterioramento dell’equilibrio  chimico al livello del cervello.
Man mano che alcuni centri del piacere rispondono sempre più difficilmente agli stimoli, i ratti sviluppano l’abitudine del mangiare compulsivo, cioè semplicemente non possono smettere di mangiare e consumano grandi quantità di cibo ricco di calorie fino a quando non inizia ad aumentare di peso e diventano obesi. Lo stesso processo si verifica negli esseri umani, considerano i ricercatori. I centri del piacere sono sovra stimolati, tanto che cominciano a non rispondere più alla stessa quantità di cibo.
Per ottenere una piacevole sensazione hai  bisogno di più droga, sia che si tratti di eroina o di dolci. “La migliore prova del fatto che la tossicodipendenza e l’obesità siano basate sugli stessi meccanismi neurobiologici.” Durante lo studio, i topi hanno perso il controllo sul comportamento alimentare, essendo questo il primo passo verso la dipendenza. Hanno continuato a mangiare tanto, anche quando sapevano che avrebbero ricevuto scariche elettriche, il che dimostra com’erano motivati a consumare il cibo gustoso.
Questo comportamento si può facilmente riconoscere nelle persone che mangiano molto e in fretta, anche se sanno che avranno mal di stomaco e nausea. Puoi dichiararti dipendente di una sostanza se la consumi indifferentemente dal male che ti provoca la sostanza stessa o l’eccesso nel consumarla.
Quindi, se mangi grandi quantità di cibo, anche se sei consapevole del fatto che ti sentirai male o che ingrasserai, probabilmente sei affetta dalla dipendenza da cibo o dal mangiare compulsivo. Le persone con questo disturbo non mangiano solo quando hanno fame, ma al fine di alleviare la depressione, la tristezza, la noia, mangiano di nascosto e si sentono in colpa dopo aver mangiato, e a volte sono ossessionate non solo dal cibo ma anche dal loro peso.

Il cibo fa di più che placare la fame. È in grado di soddisfare i nostri bisogni emotivi, di calmarci, di rilassarci. E quando si mangia senza avvertire sensazioni fisiche di fame, si parla di fame emotiva. Ci sono varie differenze tra la fame fisica ed quella emotiva o fame nervosa.

La fame emotiva avviene rapidamente e improvvisamente, quella fisica avviene gradualmente. Quando si mangia per riempire non il vuoto nello stomaco,si è spinti dalla lussuria, si ha bisogno di alcuni alimenti, come la pizza, il gelato, il cioccolato. Quando si ha veramente fame, si può accettare anche altre varianti. Infatti, quando siamo veramente affamati possiamo mangiare qualsiasi cosa. A differenza della fame fisica, quella emotiva non si placca quando lo stomaco è pieno. Il mangiare emotivo prosegue fino alla sensazione fisica di stomaco troppo pieno, nausea, senso di colpa, che non compare quando mangiamo per fame.
Quando si innesca la fame emotiva, non può soddisfarla qualsiasi alimento. In questi casi, il cibo preferito delle persone in tutto il mondo è il gelato. Gli alimenti sono suddivisi per sesso. Gli uomini preferiscono la pizza e la bistecca, le donne preferiscono il cioccolato e biscotti. Ovviamente, la scelta degli alimenti dipende anche dalle emozioni che ci tormentano. Le persone felici mangiano qualcosa per festeggiare e in genere preferiscono la pizza e la bistecca, insomma qualcosa di sostanzioso e gustoso. Quelli tristi preferiscono gelati e biscotti, e quelli che mangiano per noia preferiscono le patatine.
È importante sottolineare che tutti mangiamo, a volte per ragioni emotive. Non vi è nulla di insolito, e se gli episodi sono rari, non c’è pericolo. Il problema si verifica solo quando il cibo è solo il modo principale per controllare le nostre emozioni, soprattutto se i tuoi cibi preferiti sono i meno sani e altamente calorici.
Quando non ci si sente fisicamente affamati ma si mangia ugualmente, il corpo probabilmente non ha bisogno di quelle calorie e li depositerà come tessuto adiposo, con conseguente obesità. L’obesità, a sua volta, conduce a un’immagine del corpo non sana, provocando sentimenti e emozioni negativi. Così abbiamo un altro motivo per mangiare con rabbia ed entriamo in un circolo vizioso.
Il primo passo nella battaglia con il mangiare emotivo consiste nel riconoscere il problema. E non è per niente difficile. Chiunque mangia di tristezza può dire che non sente la fame fisica nel momento del pasto. Quindi, si devono utilizzare alcune tecniche che aiutano a superare i problemi emotivi.
Il secondo passo è quello di individuare quei fattori che determinano il mangiare emozionale. Potrebbe essere qualsiasi cosa, dalla stanchezza ai problemi nel vostro rapporto. Per sbarazzarsi del mangiare emotivo si dovrebbe, per primo, liberarsi di questo problema. Se siete stanchi, cercate di riposare di più. Se avete problemi con una persona, discutere. Fino a risolvere questi problemi, è possibile creare un elenco di cose che si possono fare quando si sente il bisogno di mangiare. Si può provare a fare una passeggiata, invitare un amico da voi, a fare le pulizie in casa, dormire di meno, fare un bagno. Tutto è benvenuto fino a quando ti toglie la mente dal cibo.

 

Dott.ssa Biscardi Serena

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