i-1329349_960_720Ogni giorno vengono nel mio studio persone con difficoltà in vari ambiti della vita e che si trovano a fronteggiare il cambiamento. Un problema che si sta diffondendo molto riguarda la ricerca di nuovi equilibri all’interno della coppia in seguito alla nascita di un figlio.

Quando si passa dall’essere in due all’essere in tre le cose cambiano, eccome se cambiano! Al di là di tanta retorica intorno alla maternità e alla paternità, un bebè è anche un terremoto vero e proprio nelle vite dei neo genitori.

Nessuno ti avvisa che la tua vita subirà drasticamente un cambiamento epocale. Ed è facile che l’esperienza del diventare genitore sia idealizzata, ci si aspettano rose e fiori quando la realtà è sempre molto variegata e comprende le ombre insieme alle luci.

Così ci si ritrova in tre, ma servirebbe una squadra intera per portare avanti tutti gli impegni della vita quotidiana. Le considerazioni sul nostro welfare le lasciamo da parte, servirebbero troppe pagine per discuterne. E’ vero però che negli ultimi decenni i cambiamenti sociali hanno inciso non poco sulla gestione dei figli. Siamo andati incontro ad una privatizzazione dei bambini, a scapito della libertà dei genitori e dell’effettiva possibilità di crescita dei bambini stessi. Prima un bambino non era di proprietà dei soli genitori, ma appartenga al paese, al villaggio. Se il bambino faceva qualche fesseria, ogni adulto aveva il diritto di correggerlo e di fargli notare l’errore. Adesso prova a dire qualcosa ad un bambino che sta distruggendo un cassonetto per strada…se i genitori sono presenti ti diranno di farti gli affari tuoi che il figlio è loro e se lo gestiscono come vogliono! Questa privatizzazione dei figli ha un enorme prezzo da pagare per i genitori: semplicemente non ce la si fa a stare dietro al grande carico di impegni fisici, economici, mentali e lavorativi che un figlio comporta…e la coppia scoppia!

Comunque è possibile per i neo genitori intraprendere delle strategie di prevenzione della crisi, in modo da non arrivare da lì a poco a dover ricorrere ad un percorso di psicoterapia di coppia o peggio alla separazione. Qui voglio darti 4 suggerimenti potenti per aiutarti a non lasciarti sommergere dal terremoto bebè.

  1. Fatti aiutare già da PRIMA della nascita del figlio. Esci dall’illusione “tanto io sono forte e ce la farò da solo/a”. Questo vale soprattutto per le nuove mamme, che armate di buoni propositi tendono a sovraccaricarsi di impegni e aspettative per poi arrivare a scoppiare emotivamente. Hai mai sentito parlare di “depressione post partum”? In molti casi si può alleviare o prevenire con una buona rete di sostegno. Prepara intorno al bebè un team di persone che possono alleviarti se non la maggior parte degli oneri almeno qualcosina, tipo fare la spesa di tanto in tanto, accompagnarti qua o là, tenere il bimbo per un’oretta, ecc. Per i nuovi papà il consiglio è lo stesso e riguarda il lavoro. Quando nasce un figlio, nonostante le ansie economiche, bisognerebbe lavorare meno per poter essere più presenti in casa: fatti aiutare sul lavoro.
  2. Non dimenticare TE STESSO. Sia la mamma che il papà sono innanzitutto persone e quindi soggetti allo stress e all’esaurimento psicofisico. Se non fai qualcosa di piacevole e interessante oltre a lavorare e badare al figlio, dopo poco sarai cotto e per di più inutilizzabile anche come genitore! Ti meriti qualche ora a settimana per il tuo hobby preferito (che non sia guardare la TV ti prego). Parlane col partner e prova a organizzarti in modo da alternarvi nella cura del bimbo per lasciare un po’ di libertà all’altro.
  3. Non dimenticare LA COPPIA. Il bebè è anche una sanguisuga energetica e sarà difficile ritagliare spazi per stare con il tuo partner. Ma se non trovi spazi per voi due cosa succederà? Incomprensioni, litigi, senso di delusione e abbandono sono dietro l’angolo! Non aspettare che sia l’altro a proporti di uscire una sera fuori, o di andare via per un fine settimana SENZA il figlio. Prendi l’iniziativa e cerca di organizzarti insieme al partner. Coltiva la coppia e non dimenticarti la sessualità, ma organizzati per avere almeno qualche ora libera a settimana senza il bimbo.
  4. Rivolgiti ad un bravo Psicologo da PRIMA della nascita del figlio. Non aspettare che sorgano i problemi per poi correre ai ripari. Diventare genitore è già di per sè un fattore enorme di stress e cambiamento che può trasformarsi in un inferno oppure in una enorme possibilità di crescita. Se la tua coppia viene sostenuta da uno Psicologo da prima della nascita del figlio, sarà molto più liscio il processo di trasformazione e il cambiamento verrà agevolmente sostenuto. Tuo figlio beneficerà della tua maggiore sicurezza come genitore e potrai attuare utili strategie per farlo crescere forte e sano anche a livello psicologico. Inoltre il tuo pediatra sarà molto felice perché non riverserai su di lui tutte le tue normali ansie e preoccupazioni che il diventare mamma o papà portano con sé. Meno antibiotici e più psicologia!

Se sei curioso rispetto a cosa si può fare per favorire lo sviluppo mentale, vieni all’incontro gratuito AIUTAMI A CRESCERE, che terrò giovedì 26 maggio presso la sala di Allerona in collaborazione con Istituto Comprensivo Muzio Cappelletti

Qui trovi le informazioni necessarie

https://www.robertoausilio.it/aiutami-a-crescere-incontro-pubblico-ad-allerona/

Il giorno dopo, venerdì 27 alle 18 sarò a Castel Viscardo in Biblioteca, per un intervento simpatico dal titolo “me lo leggi papà? Favorire lo sviluppo mentale con la lettura”.

Se vuoi approfondire l’argomento capricci puoi guardare questo video, ti suggerisco alcune strategie che possono essere utili

Guarda il video “capricci che fare”

https://www.youtube.com/watch?v=HXW4v37_4uk&spfreload=10

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